Mediazioni familiari

 

La Mediazione Familiare è un percorso integrativo di sostegno per le famiglie che stanno vivendo l’evento della separazione nel delicato processo di “transizione” da un assetto familiare ad una nuova riconfigurazione sia dei legami familiari che intergenerazionali.

Nell’ultimo decennio alla luce della crescita del fenomeno dei casi di separazione/divorzio e dei cambiamenti avvenuti nel nostro Paese all’interno del “sistema famiglia”, c’è una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni nell’incentivare la Mediazione Familiare come strumento per la gestione e la risoluzione alternativa dei conflitti, rispetto ai percorsi giudiziali, proprio per consentire agli ex coniugi di raggiungere degli accordi congiunti e poter utilizzare una comune responsabilità genitoriale per la tutela e il benessere psico emeotivo e materiale dei figliLa legge n° 54 dell’8 febbraio 2006 in modifica all’articolo 155 del Codice Civile introduce infatti in materia di separazione, un elemento nuovo: L’affidamento condiviso dei figli.

In altri termini, la Mediazione Familiare si pone come scopo quello di sostenere e permettere agli ex coniugi, soprattutto in presenza di minori, di arrivare a creare soluzioni adeguate volte al riconoscimento, nel rispetto reciproco, dei loro nuovi rapporti interpersonali in favore della continuazione dell’esercizio responsabile della co-genitorialità; dalla letteratura si evidenzia infatti che i minori coinvolti nel processo di separazione ed esposti a un lungo periodo di alta conflittualità genitoriale, rischiano di vivere una sofferenza maggiore e maggiori difficoltà psico-affettive  e relazionali nel presente e nel futuro

Gli scopi di un percorso di mediazione sono:

  • Facilitazione di il processo di riorganizzazione della famiglia in conseguenza della separazione;
  • Raggiungimento di una responsabilità condivisa nell’esercizio delle funzioni genitoriali;
  • Definizione degli accordi che devono essere raggiunti;
  • Gestione dei conflitti in termini evolutivi trasformandoli cioè da “conflitti distruttivi” a “conflitti costruttivi”

 

La Mediazione Familiare non è un percorso terapeutico e la partecipazione è su base volontaria. Occorre evidenziare infatti che dinanzi ad eventuali patologie psicologiche quali violenza domestica o altri abusi, malattia mentale, uso di alcol o di sostanze stupefacenti, il mediatore dovrà consigliare il ricorso a specialisti di supporto alla persona.